Teorie/leggende/informazioni secondarie

Per eventuali dubbi, rivolgersi allo psichiatra

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  1. Caedus
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    Allora, apro questo topic in modo che le informazioni teorie etc. che sembrano non avere un peso concreto nel manga possano comunque essere postate alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti... così magari, tra un po, qualcuno potrà dire "Ve l'avevo detto, IO!"

    Si aprano le danze!

    P.S: piemmatemi a me il materiale da mettere, ad Hizashi non so se gli frega di sto topic :asd:

    CITAZIONE
    Queste sono alcune leggende che narrano dello scontro tra susanoo e il demone yamata no orochi, e la storia della spada usata nello scontro con il terzo hokage da orochimaru.

    La storia della spada si estende nei fumosi territori del mito. Secondo quanto narra l'antico testo Kojiki, il dio del mare e delle tempeste Susanoo incontrò nella regione di Izumo una famiglia disperata: i genitori avevano perso sette figlie sacrificate al malvagio mostro Yamata no Orochi, che richiedeva vergini in sacrificio in cambio della promessa di non devastare la provincia, e adesso rischiavano di perdere anche Kushinada, ultima esponente della loro famiglia.

    Invaghitosi della giovane, a causa della sua bellezza così delicata e della sua eleganza, Susanoo ideò un piano per sconfiggere il mostro, in cambio della possibilità di sposarla: trasformata Kushinada in un pettine, ordinò che fossero raccolti otto barili di sake, da disporre di fronte alla casa della ragazza, dove Yamata no Orochi sarebbe giunto per reclamare la vergine.

    Mentre Susanoo si nascondeva in una vicina foresta, Yamata no Orochi giunse di fronte alla casa di Kushinada, e qui trovò gli otto barili di sake e non poté far a meno di ubriacarsi, finché ogni testa cadde addormentata. Solo quando tutte le teste del mostro scivolarono in un sonno profondo, Susanoo abbandonò il suo nascondiglio e le recise, uccidendo il drago leggendario.

    Un'altra versione della leggenda, invece, racconta di come Orochi fosse sì ubriaco, ma anche sveglio quando Susanoo giunse. Ne seguì un combattimento che durò per ore, deciso alla fine solo dalla stanchezza e dalla mancanza di lucidità del mostro, che ne decretarono la sconfitta.

    In ogni caso, Susanoo uccise Yamata no Orochi e dopo aver tagliato le otto teste, iniziò a recidere le code del mostro. Sempre secondo il mito, riuscì a tagliare le prime sette senza difficoltà, ma quando giunse all'ottava coda, la sua spada impattò contro qualcosa di molto resistente. Fu così che Susanoo trovò la spada Ame no Murakumo (in seguito chiamata Kusanagi) nella coda maggiore del Drago. Altre varianti della stessa leggenda sostengono che la coda dove era celata la spada fosse, in realtà, la quarta e non l'ottava.

    Un'altra versione della leggenda narra che, dopo l'uccisione di Yamata no Orochi, Ame no Murakumo fu consegnata alla Dea del Sole Amaterasu, sorella di Susanoo, come dono di riconciliazione per appianare un antico diverbio.

    Generazioni dopo, nel regno del dodicesimo imperatore, l'imperatore Keikō, la spada passò nelle mani del grande guerriero Yamato Takeru, come dono della zia, la principessa Yamato, Vergine del Tempio di Ise, per proteggere il nipote dai pericoli che il giovane avrebbe dovuto affrontare durante una spedizione contro gli Ainu.

    Sempre secondo questa versione, Yamato Takeru cadde in un'imboscata in un pascolo, durante una spedizione di caccia, organizzata da un perfido Signore della Guerra. Costui, utilizzando delle frecce infuocate, intrappolò l'eroe in un cerchio di fuoco e nel frattempo uccise il suo cavallo per impedirgli la fuga. Disperato, Yamato Takeru cercò di usare la spada per impedire alle lingue di fuoco di raggiungerlo e con grande stupore scoprì come l'arma avesse il controllo sul vento. Questa magia gli permise di crearsi un varco fra le fiamme, salvandogli la vita. Da allora, Yamato Takeru chiamò la spada Kusanagi, che letteralmente vuol dire Spada Falciatrice d'Erba.

    Questa parte della leggenda, dunque, spiega le origini del nome della spada. Tuttavia altre versioni sostengono che in realtà Kusanagi significhi semplicemente Spada del Serpente in quanto, in antico giapponese, Kusa vuol dire Spada e Nagi Serpente.

     
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  2. -Hizashi-
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    CITAZIONE
    Il racconto del galante Jiraiya

    Jiraiya, Orochimaru e Tsunade. Questi tre personaggi costituiscono il trio dei Ninja Leggendari (Densetsu no Sannin) ma i loro nomi non sono presi a caso. Kishimoto li ha infatti presi in prestito dal racconto tradizionale giapponese Jiraiya Goketsu Monogatari (Il Racconto del Galante Jiraiya). La Tsunade di questa storia era sposata a Jiraiya (letteralmente “giovane tuono”) che è il ninja protagonista del racconto.

    la storia:

    Jiraiya, letteralmente “Giovane Tuono”, era il rampollo di un potente clan dell’isola di Kyushu. Quando ebbe un rovescio di fortuna, si recò nella provincia di
    Echigo, che attualmente fa parte della Prefettura di Niigata, divenne un filibustiere e raggiunse la posizione di capo di una banda di ladri a cavallo. Fu iniziato all’arte del rospo da un immortale che risiedeva sul Monte Myoko, comunemente conosciuto come Echigo Fuji. Fallì nel compito di sconfiggere ed uccidere un odiato rivale, un uomo anziano chiamato Sarashina, che fu la causa della rovina della sua famiglia.

    Jiraiya si innamorò e sposò Tsunade, una giovane e bellissima donna che era esperta nella magia della lumaca. Successivamente, uno dei seguaci di Jiraiya, Yashagoro, fu sopraffatto dal fascino di un serpente e divenne esperto nella magia del serpente. Egli prese il nome di Orochimaru (Orochi significa “serpente mostruoso”) e attaccò Jiraiya. Insieme a sua moglie, Jiraiya diede battaglia a questo mago, ma fu infettato dal veleno del serpente e cadde privo di conoscenza. Fortunatamente un altro dei seguaci di Jiraiya, al quale egli salvò la vita una volta, venne in suo soccorso. A questo punto, senza una conclusione, il racconto bruscamente si conclude.

    La magia del rospo, quella del serpente, dell’uccello, del ragno e delle lumache erano i principali tipi di magia praticati da taumaturghi nell’antico Giappone. Si supponeva che fossero incompatibili gli uni con gli altri, ma in questa storia, almeno, l’amore trovò il modo.

     
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1 replies since 21/9/2007, 19:48   1445 views
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