[CREEPYPASTA] Leaders Begin

Capitolo 1 - Giovanni

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    POTASSIO

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    Leaders Begin: Giovanni



    Giovanni era un giovane ragazzo sposato con la cara moglie Letizia; la sua vita non era facile, essere l'unico figlio del dittatore che stava mettendo a ferro e fuoco ben due regioni non era semplice.

    Suo padre era il dittatore di Johto che voleva conquistare Kanto, anche se la vera burattinaia era la moglie.

    Fondatrice del Team Rocket, tutti i sottoposti la chiamavano Madame Boss; nessuno conosceva il suo vero nome a parte il marito, persino Giovanni a stento lo ricordava.

    Tutto ciò che il dittatore faceva era una copertura per i piani del Team; Da anni la malvagia organizzazione compiva studi su Mew, il primo pokémon comparso sulla terra e, secondo gli studiosi, anche il più forte.

    Madame Boss ricevette la notizia che Mew si trovava dormiente nella profonda fossa marina posta tra Aranciopoli e Fucsiopoli, nella regione di Kanto, e in quel momento i propositi della guerra iniziarono; Madame Boss chiese a suo marito, primo ministro della regione di Johto, per ingaggiare una guerra per il controllo della regione di Kanto.

    Il marito, essendo un uomo forte ma succube, decise di accontentarla. Con astuti movimenti politici divenne dittatore e come per capriccio dichiarò guerra.

    Mentre lo scontro armato distruggeva le città, il team Rocket preparava il sottomarino sperimentale per poter recuperare Mew. Giovanni poteva solo osservare la follia della madre.
    Ma un giorno decise di intervenire.

    -Lascia stare quella donna, Mamma!-
    -Giovanni, quante volte te lo deve dire mammina? Per il potere bisogna sporcarsi le mani- Madame Boss si tolse i guanti insanguinati per accarezzare il figlio mentre un giovane imbavagliato e legato a terra si avvicinò a una donna, presumibilmente la madre, la quale, fino a pochi istanti prima, era stata schiaffeggiata violentemente dalla malvagia donna.

    Madame Boss si avvicinò ancora alla donna, le afferrò il viso, lo mostrò al ragazzo in lacrime e disse – Te lo chiederò un'ultima volta: dove si trova tuo padre?-

    Il ragazzo con gli occhi rossi per le lacrime lanciò uno sguardo di puro odio alla donna e uno sguardo dispiaciuto alla povera madre col viso tumefatto. - Ah è così allora? Bene. Viper! Spara alla donna.

    Un Rocket muscoloso si fece avanti e puntò il mitra alla testa della donna. Il ragazzo sussultò e con sguardo sommesso boffonchiò che avrebbe rivelato tutto. Madame Boss gli tolse il bavaglio: - Mio padre è ad Aranciopoli per studiare un antico pokemon... ORA LIBERA ME E MIA MADRE!-

    Madame Boss soddisfatta fece per avviarsi verso l'uscita della stanza, ma di colpo si voltò e fece un cenno a Viper. Sorridendo il Rocket scaricò un intero caricatore nella testa della donna.

    Il ragazzo urlava con quanto più fiato aveva in corpo mentre Giovanni osservava disgustato quel mostro che chiamava madre; Il capo del team Rocket uscì dalla stanza baciando la testa del figlio che, spostandosi dimostrò tutto il proprio sdegno.

    Non appena anche l'ultimo dei Rocket fu uscito dall'edificio, Giovanni cautamente si avvicinò al ragazzo che a terra, sporco del sangue della madre, piangeva sommessamente accarezzando il volto ancora tiepido della madre.

    Giovanni s'inginocchiò affianco al ragazzo e con le lacrime agli occhi disse – Mi dispiace tantissimo...- il ragazzo con lo sguardo perso continuava a stringere la madre – Purtroppo la famiglia non si sceglie, ora dobbiamo andare.

    Il ragazzo asciugandosi gli occhi si alzò ma subito dopo si accasciò esausto e svenne.

    -No mamma! Mamma ti prego non lasciarmi AAAAHH- -Ehi! Svegliati!- il ragazzo si svegliò di soprassalto in un grande letto, la vista era sfocata ma all'altro capo della stanza vide due persone.

    Giovanni e Letizia guardavano preoccupati quel ragazzo, dopotutto aveva si e no 4 o 5 anni in più di loro ma aveva appena perso la madre.

    -C-chi siete? Dove sono?- - Cerca di non affaticarti, io sono Giovanni e questa è mia moglie Letizia. Nell'altra stanza c'è mio figlio Silver. Sei al sicuro nella mia villa, un'isola ancora sconosciuta di Kanto. Io, mia moglie e mio figlio viviamo qui in pace coi soldi dei miei scellerati genitori. Tu come ti chiami? Perché mia madre voleva sapere dove si trova tuo padre?- - Perché dovrei fidarmi di te?- - Ti ho salvato, eri molto disidratato quando sei arrivato qua, saresti morto-
    Il ragazzo abbassò lo sguardo e quasi sussurrando disse – Samuel... Samuel Oak è il mio nome. Sono un aspirante scienziato, seguo le orme di mio padre, è per questo che tua madre lo cercava, lui è lo scienziato che ha scoperto l'esistenza di un pokemon primigenio mai visto prima... Il suo nome è Mew e secondo mio padre è in stasi sul fondo della fossa di Aranciopoli.-

    Giovanni emise un sospiro rassegnato “mia madre non cambierà mai” pensò.
    -Senti Samuel, io non condivido la brama di potere di mia madre, quella stolta sta mettendo a ferro e fuoco due ragioni per un unico pokémon. Io penso che debba finire. Dovrò dissuaderla e la cosa non sarà facile. Dobbiamo escogitare un piano-

    I due avrebbero dovuto risvegliare Mew prima di chiunque altro e permettergli di scappare e Oak aveva la soluzione. Ma raggiungerlo sarebbe stato difficile.
    Fortunatamente Samuel e suo padre avevano lavorato in gran segreto al primo prototipo di sottomarino, il quale però si trovava ad Aranciopoli. Raggiungerlo non sarebbe stato facile.

    Giovanni decise di mettere in salvo la propria famiglia, persino Samuel, così si fece dire come raggiungere il sottomarino, portò la famiglia a Smeraldopoli e la lasciò in custodia a Samuel. Letizia e Silver sarebbero stati al sicuro. Ora aveva due opzioni davanti a sé: trovare per primo Mew o fermare sua madre.

    Volò ad Aranciopoli e con il suo fedele Persian si introdusse nel porto sotterraneo che scoprì essere già assediato dalle reclute rocket. E scoprì anche che sua madre era già partita proprio con il sottomarino che Samuel gli aveva indicato. Ormai non c'erano molte opzioni, avrebbe dovuto ucciderla prima che imprigionasse per sempre Mew.

    - Dove si trova mia madre, recluta?- -Signor Giovanni, Madame Boss sta andando a prelevare l'involucro di Mew per portarlo a Monteluna e svoglere il rituale dell'alba per svegliare il pokémon- -Fa in modo che io sia lì, preparami un pokémon svelto!- –Sissignore!-
    Mentre aspettava il suo Pidgeot Giovanni ripensò al passato: sua madre non gli aveva mai fatto mancare nulla se non l'ingenuità. Fin da ragazzino era stato costretto ad assistere alla crudeltà della madre e alla soggezione del padre nei confronti della consorte.
    Accarezzando Persian ripensò a quando sua madre orgogliosa gli presentò la piccola serva Letizia, una donna minuta con in mano un piccolissimo cucciolo di Meowth... Quella serva che presto divenne sua amica e sua moglie. Nonostante le umili origini Letizia era forte e coraggiosa, ma anche saggia e di buon cuore. Giovanni le diceva sempre che lei era la sua luce poiché non lo aveva mai abbandonato, nonostante la sua famiglia oscura. Alla fine dei conti, Madame Boss lo amava molto, gli aveva presentato la sua Letizia e gli aveva dato il suo Persian.

    Un verso ridestò Giovanni dai suoi pensieri: Pidgeot era lì, il giovane coraggioso vi salì in groppa e si librò in aria.
    Nel cielo, pokémon in armatura e aerei militari si stagliavano tra centinaia di proiettili liberi e attacchi.
    Giovanni volava tra le nuvole, nascondendosi e dall'alto assisteva alla distruzione causata dai suoi genitori. La rabbia cominciava a divorarlo: stavano distruggendo due regioni solo per un pokemon... Dovevano pagare per tutto questo.
    Il Monteluna era ormai in vista e sulla cima decine di rocket (e i suoi genitori) si preparavano al rituale;
    Giovanni atterrò e si avvicinò ai genitori.

    -Giovanni caro, sei venuto a vedere come tua madre si impadronirà di Mew! Ottimo-
    -No padre, sono venuto per fermarvi- detto ciò estrasse la pokeball di Nidoking
    -Nidoking usa Geoforza, distruggi la punta della montagna-
    Nidoking pestò pesantemente i piedi a terra e la sua potenza crepò la terra: i rocket cadevano spezzandosi gli arti. Alcune rocce iniziarono a crollare frantumando crani e ossa, il terremoto fece piazza pulita e su un'altura rimasero Giovanni , la bolla mistica che conteneva Mew e i suoi genitori.

    Suo padre, il possente dittatore, era appeso per un braccio ai bordi dell'altura e Madame Boss lo teneva
    -Mia amata salvami...Aiutami!-
    -Mi dispiace caro, sono solo... AFFARI!- Madame Boss lasciò il braccio del marito e poi si voltò senza alcun rimorso verso il figlio – Giovanni, risvegliamo Mew, assieme io e te guideremo il team rocket alla vittoria.-
    -TU HAI UCCISO MIO PADRE!! HAI DISTRUTTO TUTTO PER LA TUA SETE DI POTERE, NON TE LO PERMETTERO'!-
    -E' così che vuoi che finisca..? Bene,RAGGIUNGI TUO PADRE! INUTILE RAGAZZINO VIZIATO!-

    Madame Boss si avventò sul figlio ma Giovanni d'istinto prese il suo pugnale e lo conficcò nel ventre della madre.
    La megera non emise suono, il suo corpo si irrigidì e guardando in volto il figlio vide l'ira tramutarsi in dispiacere. Guardò in basso e osservò la lama che le trafiggeva il ventre.

    -M-mi dispiace...- sussurrò la donna prima di spirare.
    D'un tratto il sole comparve e l'involucro di Mew iniziò a brillare; ci fu una piccola esplosione di luce e il pokémon si mostrò. Giovanni tenendo il corpo della madre tra le braccia si voltò in lacrime verso la creatura e con rabbia urlò
    –VATTENE ! È COLPATUA!-

    Mentre piangeva la morte della madre, il terremoto riprese e Pidgeot afferrò di forza Giovanni e trascinandolo via. In lacrime il giovane si aggrappò alle penne del pokemon, ora aveva solo bisogno della sua famiglia.

    Smeraldopoli era vicina quando un proiettile colpì Pidgeot e i due precipitarono in mare.
    Il buio.


    -Ehi Ragazzo! Svegliati- un vecchietto stava schiaffeggiando Giovanni per farlo svegliare; il ragazzo pian piano si svegliò
    -Q-quanto ho dormito?-
    -Due settimane figliolo, la guerra è finita finalmente!-
    -Puoi portarmi a Biancavilla?-
    -Non proprio figliolo, il cielo attorno a Biancavilla è pieno di pokémon ancora arrabbiati. Posso però portarti a Smeraldopoli.!-
    -Ok-

    In volo di nuovo vide Kanto: era semi distrutta ma ancora in piedi.
    Giunti a Smeraldopoli, scese dal pokémon e di colpo una folla acclamante venne ad accoglierlo: il sindaco si fece avanti e gli diede delle chiavi
    -Cosa sono?-
    -Le chiavi della palestra di Smeraldopoli! Il capopalestra è morto nella guerra e io sono troppo anziano per dirigerla. Voglio che sia tu a tenere la medaglia di Smeraldopoli perché sappiamo che tu hai posto fine alla guerra; potrai rifonderla e scegliere il tipo della palestra-
    -Oh... è tutto fantastico, ma io devo andare a Biancavilla!-
    -Prendi il sentiero a sud, ma attento che la strada è conciata male!-
    -Come?-
    -C'è stato un bombardamento molto violento pochi giorni fa e...-
    -Devo subito correre...lì c'è la mia famiglia!!-
    Sgomitando tra la folla si diresse verso il percorso sud, superò i piccoli dossi e scalciò via gli stupidi pokémon che gli si paravano davanti.

    Appena superato l'ultimo ciuffo di erba alta vide Biancavilla: erano un cumulo di macerie.

    In mezzo alla città c'era una tenda di pronto soccorso molto grande, mentre per il paesino erano sparse altre tende più piccole.
    Con grande terrore iniziò a chiamare i propri familiari: -LETIIIZIAAA!!! SAAAAMUEEEEL!- dopo pochi minuti Samuel uscì da una tenda e Giovanni con le lacrime agli occhi lo abbracciò – Caro amico siete salvi!-
    Samuel con grande fatica lo scostò lievemente
    –Non... non siamo tutti salvi Giovanni... Letizia...-
    -Cosa stai dicendo? Che è successo a Letizia?! -
    -Giovanni, Letizia non c'è l'ha fatta... Quando hanno sganciato la prima bomba è dilagato il panico... Io ho preso Silver in braccio e Letizia era dietro di me, ma una forte esplosione ha distrutto casa mia, e noi siamo riusciti a salvarci, ma Letizia non ce l'ha fatta ad uscire dalla casa... Non abbiamo trovato che ossa...
    Giovanni sentì il cuore spezzarsi nel petto e pianse amaramente. Samuel continuò ad abbracciarlo ma Giovanni sussurrò qualcosa tra i denti.
    -...è colpa tua-
    -Cosa?-
    -E' TUTTA COLPA TUA, TI AVEVO DETTO DI PROTEGGERE LA MIA FAMIGLIA!!- disse Giovanni spingendo via da sé Samuel.
    In fretta e furia andò nella tenda, prese suo figlio in braccio e si diresse velocemente verso Smeraldopoli. Samuel gli corse dietro -Aspetta amico..!- - Io non sono tuo amico! Ti ho salvato la vita e ti avevo chiesto un'unica cosa, proteggere la mia famiglia, mi hai tradito..! E te la farò pagare, ME LA PAGHERANNO TUTTI QUANTI!

    Così dicendo corse verso la palestra di Smeraldopoli e vi si chiuse dentro.

    - Pronto, Viper? Sì, sono Giovanni, hai sentito dei mie genitori? Eh già, è stata una disgrazia il terremoto di quella notte... Ma ora le cose stanno così e il comando lo prendo io. Mew è libero. Sguinzaglia subito tutte le reclute, abbiamo un pokémon leggendario da catturare...-
    Una risata malvagia riempì il silenzio di quella palestra dimenticata e il team Rocket salutava l'alba dell'era di Giovanni.


    Scritta da Sherry

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