Crack Couples Fan Fiction

Si lo ammetto sonpo uno stronzo

pubblicita'gratuita:visita'la CARLITO BRIGANTE GALLERY!ne rimarrai soddisfatto,spero(lascia commenti e critiche.grazie)

Era notte.
Bardato come un vero konohano, Zestu fuoriuscì dal nascondiglio dell’Akatsuki. Arrivò alla tamarro mobile nel garage, Deidara comparve dietro di lui.
- Deidara, che c’è?- domandò.
L’altro sorrise: -ricordati di trattare quella ragazza con tutte le premure, con amore e con affetto, di rispettarla, di non farla soffrire, e di portarle dei fiori-
I due Zestu rimasero congelati. - Deidara tu...-
-UN! - esclamò l’altro.
-Deidara?-
-UN! -
-Ok, ok, adesso parto!-
S’infilò nella macchina, accese il motore, e partì a velocità sostenuta. Deidara rimase a fissarlo mentre si allontanava.
-Buona fortuna mio amico juventino…- fece.
Da dentro il rifugio, giunse la voce di Sapori: -Deidara! Dai che cominciamo una partita a monopoli!-
-UN! -

A distanza, mentre Zestu avanzava lungo l’autostrada, un uomo a lui simile lo attendeva acquattato nell’erba.
-Zistu? -
-Si Zistu?-
-Puoi rispiegarmi un attimo il nostro piano? -
-Semplicissimo...-
Indicò l’autostrada, una biforcazione cento metri più avanti di loro.
-La strada di destra porta a Konoha. Quella di sinistra a Kiri… ora: ho piazzata una trappola ad altissimo potenziale diserbante sulla strada per Kiri. Non appena Zestu ci passerà sopra, la bomba esploderà, facendolo appassire all’istante!-
La tamarro mobile con abbordo Zestu sfrecciò lungo la strada per Konoha, allontanandosi rapidamente.
-Perché non abbiamo messo una bomba su entrambe le strade? -
-Hai idea di quanto costi una bomba ad altissimo potenziale diserbante?-
-Niente. Sono bombe che si fanno in casa con un po’ di diserbante e dell’acqua gasata. -
-Ok, però io mi annoiavo a fare due trappole... e poi avevamo un margine del 50% di fare giusto...-
-Che ci vanno a fare Zestu a Konoha? -
Zistu si alzò in piedi rimuginando. –Dato che è dell’Akastuki le possibilità sono due: va a rapire un jinchurichi oppure ha un appuntamento con qualche ragazzina svitata...-
Il suo orologio mise una serie di bip meccanici.
-È l’ora del tofù!-
Scomparve dentro il terreno.

Zestu era in leggero anticipo. Passò il tempo in eccedenza a fissare sconvolto la tamarro mobile che sprofondava inesorabilmente dentro le sabbie mobili.
-Io te l’avevo detto che non era un parcheggio... -
-Sperò che Hidan non s’arrabbi troppo...-
Andò al portale di Konoha. Ad attenderlo vi erano solo i due chunin vistosamente omossessuali.
-Alt!-
-Alt!-
-L’avevo già detto io!-
-E allora?!-
-E allora non puoi sempre copiarmi!-
-Sei tu che copi da me!-
-Non è vero!-
-E invece si!-
-invece no!-
Zestu li superò senza troppe storie, mentre cominciavano a riempirsi di botte.
-E’ quella la casa!-
Arrivò davanti ad un negozio di fiori, gigli, tulipani, rose, ben esposte alle vetrate.
-Accidenti, non hanno nemmeno un cactus! -
-I cactus non sono fiori.-
-Adesso non sottilizziamo.-
Suonò il campanello.

-E’ lui!-
Ino scese per le scale a velocità luce, fremente. Suo padre le fu dietro.
-Voglio ricordarti che sono ancora contrario a questo appuntamento!-
-Si, si!-
La ragazza aprì la porta.
Si ritrovò davanti un ragazzo con la pelle di due colori differenti, i capelli verdi, una pianta carnivora gigante sulla testa, con pantaloni mimetici arancioni, calzini a righe viola e neri, giacchetta di pelle di pitone, una maglietta a rete, le braccia fasciate da bendaggi, il coprifronte al collo.
CHE FIGO!
Suo padre sbiancò.

-Deidara, che ci fai a Konoha? -
-Come scusa?-
Bianco tossì come per schiarirsi la gola. –Niente niente...-
-Ti prego entra!-
Zestu avanzò dentro l’abitazione. Si ritrovò immerso in un mondo di colori e felicità, profumi e spezie.
-Ma non ci sono cactus! -
-Il mio nome è Ino Yamanaka, questo è il negozio di fiori degli Yamanaka, e questo qui è mio padre.-

-Io sono Zestu e sono un del villaggio dell’Erba.-
CHE FIGO!

-Allora Zestu! Stavamo pensando che prima potremmo cenare qui e poi uscire fuori da qualche parte! Vero papà?-

-Visto?-
-Ok, per me va benissimo!-
Ino trascinò al piano superiore Zestu e il padre, portandoli nella sala da pranzo.

Zistu arrivò alle porte di Konoha.
-Il villaggio della Foglia...-
-Kusa ha un desingh molto più elaborato e dinamico. -
-Ovvio, abbiamo comprato tutto all’IKEA...-
-Alt!-
-Alt!-
-Ancora?!-
-Falla finita!-
-Scusate signori...-
I due chunin si voltarono, osservando il guerriero dall’enorme massa di capelli.
-Stiamo cercando un ninja traditore del villaggio della foglia che mi somiglia parecchio, solo che ha una pianta carnivora sul cranio.-
-Non ci interrompere!- urlò uno dei chunin. Tornò all’altro: -Sei un coglione!-
-No, tu lo sei!-
-Tu!-
-Tu!-
-Tu!-
-Tu!-
Zistu ringhiò. I due o fissarono sconcertati. E dopo non fissarono più niente.

Il padre di Ino si era ripreso, almeno per il momento.
Fissava Zestu dall’altro capo della tavola, mentre Ino se ne stava tra i due, nel mezzo.
-Allora...- cominciò, -Sei di Kusa!- strinse il bicchiere che aveva tra le mani, ostentando indifferenza.
-Si- fece il bicolore, portando alla bocca un broccolo bollito.
-So che è un paese pericoloso. Tempo fa qualcuno mangiò il Kusakage o sbaglio?-
Zestu sussultò, arrivando a strozzarsi col broccolo. Batte i pugni sul petto, e riuscì ad inghiottirlo.
Ino lo guardò tristemente. -Che c’è? Non ti piace? L’ho cotto con amore!-
-Oh, ma è buonissimo!-
-Fa schifo. -
-Te sta zitto...-
Ino sprizzò i gioia, mentre il padre fissava Zestu ancora più incazzoso.
-Parli spesso da solo?-
-Oh papà perché gli fai il terzo grado?-
-Scusa tesoro, scusa...-
Ino si alzò. -Beh, noi possiamo andare!-
-Certo certo... Zestu, posso parlarti un secondo?-
L’altro annuì.
Ino andò verso la porta, mentre gl’altri due s’appartavano.
-Ok sentimi bene orripilante mostro disumano!-
Zestu raggelò.
-Tocca mia figlia nei modo in cui un padre non vuole che sua figlia venga toccata e ti toccherò nei modi in cui una persona nonmasochista non vuole essere toccata!-
-Può ripetere l’intera frase un po’ più lentamente? -
L’altro indicò la ragazza: -Adesso va e falla divertire!-
-Ok.-
-Ok-
Ino prese a braccetto Zestu e insieme andarono nelle vie di Konoha.

Zistu sedeva nel chiosco del ramen, affianco a se soltanto un ragazzo che mangiava ossessivamente ramen, un’invasata coi capelli inspiegabilmente rosa, uno che sbadigliava ogni cinque minuti, un ciccione immondo, un punkbestia, un freak coi capelli blu che fissava estasiato il biondo mangia ramen, un reppettaro sulle sue, e un ragazzo con addosso un top.
Per chi non comprendesse, affianco a lui vi erano Naruto, Sakura, Shikamaru, Choji, Kiba, Hinata, Shino e Sai.
Zistu mangiava del tofù. La ragazza del chiosco gli si avvicinò.
-E’ di suo gradimento? Di solito non serviamo quella roba...-
-Ottimo, ottimo- fece Zistu, la bocca infarcita.
-La missione non va per nulla bene Zistu... non abbiamo ancora beccato il nostro obbiettivo.-
-Sto mangiando. Non m’interrompere.-
Dalla strada, giunse una ragazzina bionda estasiata. -Ragazzi! Ecco il ragazzo di cui vi parlavo!
-Buonasera.-
-Buonasera-
-Si chiama Zestu!-
Zistu nero sgranò l’occhio.
-Zistu! -
-Sto mangiando il tofù...-
-Diamine Zistu! -
I ragazzi cominciarono le presentazioni.
-Io sono Naruto! Dattebayo, diventerò Hokage, questo è il mio credo ninja, ramen ramen, SASUKEEEEEEEEEE!-
-Io sono Sakura, tutti mi odiano ma mi salvo sempre.-
-Io sono Shikamaru. Che barba, che noia, che barba.-
-Io sono Choji Akimichi. NON SONO GRASSO! NO NON LO SONO! NOOOOOOOOOOOOOOOO!-
-Io sono Kiba. Bau bau.-
-Io, ecco io... io... oh...- Hinata svenne.
-...- fece Shino.
-Io sono Sai. Ti prego, non sentirti obbligato a usare suffissi con me.-
-Me ne ricorderò...- annuì Zestu .
-ZISTU! CAZZO! -
-Ti ho detto che sto mangiando!-
-Allora ragazzi! Andiamo da qualche parte!- fece la bionda.
Tutti esclamarono si! Chi più chi meno. Mentre si allontanavano, Hinata rinvenne.
-Oh! Aspettatemi!- e corse loro dietro. Scomparvero tra le vie.
-Ok Zistu, che volevi dirmi?-
-...Che sei un coglione.-
-Perché mi tratti sempre così male?! Io ce la metto tutta!- e iniziò a piangere .
-Signore, le serve altro?- domandò Ayame.
-Porti ancora del tofù, e anche un po’ di nonfù... -