Skypirates

Un mio piccolo progetto, spero vi piaccia...

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. »Kimimaro™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Skypirates



    Capitolo 1:Recollections.

    U
    na leggera brezza spirava in quel giorno di metà luglio, le nuvole si muovevano impercettibilmente nel cielo azzurro, sembrava che il tempo si stesse per fermare e che tutto ciò che c’era intorno si stesse purificando sotto gli occhi di River, un ragazzo di 13 anni alto all’incirca un metro e sessanta, non un’altezza insolita per la sua età, i capelli biondi e con un taglio sbarazzino venivano mossi fluidamente dal leggero vento, gli occhi azzurri fissavano l’orizzonte persi nella vastità dell’Oceano.
    Si trovava sull’orlo di un dirupo scosceso che dava direttamente sulla spiaggia, si era seduto sull’erba verde e fresca per pensare, pensare a tutti gli eventi che lo avevano portato fin lì, in quell’isola dove la sua vita sarebbe cambiata, finalmente.

    Figlio di due ammiragli della Marina Militare venne educato secondo severe regole atte ad impartigli un forte senso di giustizia e di abnegazione, la figura paterna era vista più come la figura di un maestro severo che ogni mattina all’alba lo costringeva a durissimi esercizi di combattimento corpo a corpo:
    <<in battaglia ti capiterà spesso di venire disarmato da quegli sporchi pirati, devi essere più abile a menare le mani piuttosto che a maneggiari armi da fuoco a armi bianche.>>
    Questa frase gli veniva ripetuta ogni volta forse per motivarlo o forse per tormentarlo, questo River non lo sapeva, ciò di cui era sempre stato certo era che il suo destino non sarebbe stato essere un marine, quanto piuttosto un pirata.
    Un sogno nascosto nei più reconditi luoghi del suo cuore; non poteva assolutamente confessarlo ai suoi genitori che avrebbero senza dubbio disapprovato con veemenza e l’avrebbero punito severamente: ma lui voleva intraprendere un’avventura come pirata e in qualche modo ci sarebbe riuscito, che i genitori lo avessero voluto o meno.
    I suoi addestramenti mattutini cominciarono alla tenera età di 6 anni e non fu facile per il suo fragile corpo sostenere i colpi del padre che di certo non ci andava leggero, ma anche grazie a questa intransigenza River crebbe come un abilissimo combattente e già all’età di 11 anni la madre impiegò le sue forze per respingere una ciurma di pirati non troppo abili, una massa di uomini sporchi che menavano rozzamente fendenti di sciabola da ogni parte, sembravano come tante formiche che scappano dalla loro tana quando questa viene distrutta, uno sciame di api incontrollate, in una parola: “bucanieri”, e anche se l’esempio offerto era forse dei peggiori, il giovane non smise mai di sperare in una vita a bordo di un vascello pirata che solca i mari in cerca di ricchezze.
    -Non credo che pirata sia per forza sinonimo di cattiva persona, un pirata può anche seguire la via del bene pur facendo a modo suo, per esempio un pirata che deruba un altro pirata non può essere definito propriamente un fuorilegge in quanto deruba persone che hanno a loro volta derubato; inoltre un pirata non deve necessariamente uccidere le vittime del saccheggio, basterebbe stordirle con qualche colpo ben assestato per fare in modo che non intralcino l’azione.-
    Mille e mille volte si era ripetuto mentalmente questa frase mentre combatteva con i vari fuorilegge che attentavano alla nave dei genitori, desiderava ardentemente trovarsi “dall’altra parte” ma sapeva di dover reprimere questa sua brama almeno fintanto che non fosse stato in grado di fuggire da quella nave, la nave di quelli che sarebbero diventati i suoi peggiori nemici.
    Due anni dopo prese la sua risoluzione: abbandonare la famiglia per gettarsi nell’avventura.
    Quella notte era inverno, la temperatura era già scesa di 5 gradi sotto lo zero e il vento che tirava era pungente e sembrava insinuarsi fin sotto gli abiti, ma a River non importava, nella sua testa ora c’era spazio solo per un dettagliato piano di fuga: gettarsi in mare non era pensabile, l’acqua sarebbe stata troppo fredda e sarebbe andato in ipotermia in pochi minuti, doveva per forza sganciare una delle scialuppe di salvataggio e cominciare a remare incessantemente per allontanarsi il più che poteva nel minor tempo possibile così che sarebbe stato impossibile per la madre e per il padre riacchiapparlo in tempo.
    Si svegliò nel cuore della notte, un’ora imprecisata che poteva oscillare tra le 2 e le 3 del mattino, doveva muoversi, alle 4 e 30 il padre sarebbe andato a svegliarlo per gli allenamenti quotidiani, non poteva rischiare di farsi cogliere in flagrante; raccolse i suoi effetti e qualche abito di ricambio in una sacca di medie dimensioni: spazzolino, coperte, due pugnali e qualche casacca e due paia di pantaloni, lo stretto necessario per arrivare all’isola più vicina, ovviamente non trascurò il cibo, si accontentò di portare del pane e qualche etto di affettati vari che trovò nella dispensa, quel furtarello sarebbe stato forse il primo ad essere scoperto, il cuoco era molto attento alla razionalizzazione delle scorte di cibo e una tale mancanza non sarebbe di certo sfuggita alla sua vista aquilina.
    Indossò una maglietta bianca a maniche lunghe e sopra mise una casacca di cuoio marrone con un cappuccio che scendeva fino a metà della lunghezza della schiena, una giacca senza maniche che proteggeva abbastanza bene dal freddo grazie allo spessore della pelle, sotto un paio di calzoncini corti fino alle ginocchia di colore nero con uno spesso risvolto che creava come una cornice bianca ai bordi dei pantaloni, infine ai piedi un paio di stivali di cuoio come la casacca che nascondevano altri due piccoli pugnali per le emergenze.
    Uscì di soppiatto dal suo alloggio e si diresse sul ponte diretto alla scialuppa più vicina, ma con sua grande sorpresa trovò appoggiata al parapetto sua sorella maggiore di circa 20 anni: una ragazza bellissima con dei lunghi capelli rossi che si muovevano al vento mentre i lacci della fascia che li tenevano fermi svolazzavo di qua e di là allo spirare della brezza marina.
    <<questa non ci voleva, Seilya si è svegliata, ultimamente fatica a dormire e non riusciamo a capirne il motivo ma sinceramente speravo che almeno stasera riuscisse a chiudere occhio per il tempo sufficiente a farmi lasciare la nave, non mi resta che parlarci, lei non è molto più grande di me e nutre un odio profondo verso nostro padre, forse mi capirà e appoggerà la mia iniziativa.>>
    Un po’ timoroso si diresse verso di lei a passi lenti e quando le fu dietro la salutò con voce tremante:
    <<ciao Seilya, anche stasera non riesci a dormire?>>
    <<già, non capisco cosa mi stia accadendo, sono già diverse ore che me ne sto qui a fissare le stelle, credo che tra un po’ comincerò a contarle, non vedo in che altro modo potrei far passare il tempo… >>
    <<devo parlarti>>
    La faccia del ragazzo divenne improvvisamente seria, più di quanto Seilya era abituata a vedere, la voce divenne greve e i grandi occhi azzurri fissarono quelli della sorella in cerca di un consenso ancor prima di esporre il suo discorso.
    <<cosa c’è River?Mi sembri turbato, c’è qualcosa che non va?>>Disse con voce calma che mascherava una preoccupazione latente.
    <<si e no…Vedi, non so se te ne sei mai accorta, ma questa vita mi è sempre stata come posso dire?... Stretta.
    I miei sogni mi hanno sempre suggerito di fare una cosa…>>
    <<vuoi diventare un pirata vero?>>
    Lo interruppe la ragazza distogliendo lo sguardo dal fratello e tornando a fissare la volta celeste con uno sguardo misto tra tristezza e tenerezza, continuò:
    <<sai, è da un bel po’ che me ne ero accorta, quando eravamo attaccati dai vascelli traboccanti di bucanieri il tuo primo pensiero è sempre stato quello di gettarti nella mischia con gli occhi che ti brillavano, si vedeva lontano un miglio che era quella la vita che avresti desiderato avere, e sapevo che prima o poi te la saresti presa.>>
    L’iniziale stupore svanì dalla faccia di River e fu sostituito da un lieve sorriso, si aspettava che Seilya avrebbe capito e che non si sarebbe arrabbiata; anche lui si girò e si appoggiò al parapetto cominciando a fissare le stelle con aria trasognata.
    <<dici che mamma e papà l’hanno capito come hai fatto tu?>>
    <<figurati, non c’è da preoccuparsi, quell’uomo che mi rifiuto di chiamare padre è fin troppo occupato a pianificare ogni attimo della vita di tutti noi per accorgersi dei sogni del figlio o dei problemi della figlia, e nostra madre purtroppo lo segue a ruota e non ha mai tempo per fermarsi a ragionare su di noi, vai tranquillo, io non ti fermerò, voglio che almeno tu riesca a lasciare questo posto orribile, coprirò la tua fuga fin quando potrò.>>
    <<vieni con me, a quanto vedo anche tu non ami stare in mezzo a questa gente, diventa un pirata insieme a me e partiamo insieme alla volta dei 7 mari e oltre…>>
    <<oltre?Cosa c’è oltre i 7 mari?>>
    <<il cielo.>>
    Rispose senza pensarci, con sguardo deciso di chi sa di avere ragione, non riflettè su cosa avrebbe pensato la giovane ragazza.
    Seilya si lasciò sfuggire un sorriso compassionevole ma subito tornò alla sua espressione triste:
    <<ti ammiro River, sei così pieno di energia e coraggio, hai anche molta fantasia ma non ti preoccupi di renderti vulnerabile svelando questi tuoi sentimenti, io non potrei mai svelare tali debolezze a chicchessia, mi dispiace, ma non posso seguirti.>>
    <<ma perché?Nessuno ti costringe a stare qui, se vuoi andartene fallo e basta, non starti a fare troppe domande, segui ciò che ti dice il tuo istinto!>>.
    I due fratelli si guardarono fissi per qualche momento, negli occhi di River si leggeva tutta la determinazione ad andarsene portandosi dietro l’amata sorella per vederla di nuovo sorridere come ai vecchi tempi, dall’altro lato Seilya restava a guardarlo con aria compassionevole senza lasciarsi sfuggire una parola, lei avrebbe voluto andarsene ma qualcosa glielo impediva, nemmeno lei sapeva bene cosa, una strana sensazione, come un’insieme di senso di responsabilità e del dovere verso chi l’aveva allevata, inoltre riteneva di non essere adatta a fare la piratesca quanto lo era il fratellino che ardeva di risoluzione.
    Il vento prese a soffiare più forte scomponendo le capigliature dei due che furono come ridestati da un lungo sonno: era ora di partire, con o senza Seilya doveva lasciare quella nave in fretta prima del sorgere del primo raggio di sole.
    <<allora che fai?Mi accompagni o rimani qui a soffrire?>>
    Disse con voce decisa che smascherò la sua impazienza.
    <<grazie.>>
    Rispose la ragazza socchiudendo gli occhi e accennando un piccolo sorriso, poi spinse con forza River che inciampò su un’asse di legno e cadde dentro la scialuppa, Seilya quindi tranciò le corde che la tenevano sollevata e seguì con lo sguardo la piccola imbarcazione che cadeva velocemente in mare e rimaneva indietro mentre la nave se ne andava.
    Non una parole venne proferita dai due ragazzi, River era rimasto sconvolto dall’azione rapida della sorella che lo aveva spiazzato mostrando un sorriso che ormai non vedeva da quasi un anno, e sulla nave Seilya cercava di trattenere le lacrime assumendo espressioni contratte e difficili da mantenere, ma non poteva piangere, se i genitori l’avessero sentita si sarebbero svegliati e avrebbero fatto in tempo a fermare il tredicenne che si avviava verso una nuova fase della sua vita: una vita da pirata.

    La digressione si interruppe bruscamente e il giovane tornò a concentrarsi sull’orizzonte azzurro che osservava da quel punto di vista.
    -Perché l’hai fatto?Perchè non mi hai seguito?Ora verrai punita molto severamente per avermi fatto scappare, e la colpa sarà solo mia…Giuro che quando avrò messo su una ciurma di validi compagni e avrò conquistato una nave degna di un nome importante, tornerò a prenderti e darò una bella lezione all’uomo che una volta chiamavamo padre!-
    Pensò alzandosi lentamente da terra e asciugandosi l’unica lacrima che sembrava essere scesa di prepotenza rigandogli il volto; ora era venuto il momento di dare un senso agli avvenimenti di quella notte.



    Capitolo 2:Brand new life.


    I
    l sole era alto nel cielo, doveva essere circa mezzogiorno e il clima cominciava a farsi torrido, anche in una terra circondata dall’acqua il sole picchia senza pietà nell’ora di punta lasciando tutti senza fiato; ma River non sentiva niente di tutto questo a parte una forte eccitazione per ciò che si apprestava a fare: doveva addentrarsi nella città, spiare dei possibili possessori di navi in una locanda per poi rubare l’imbarcazione a lui più congeniale, qui non servivano a niente le sue conoscenze di arti marziali e di combattimenti con armi, serviva cervello, una mossa falsa e tutto sarebbe finito nel peggiore dei modi, “discrezione” era la parola chiave, doveva essere come un’ombra, tutti sanno che c’è ma nessuno se ne cura.
    Sgattaiolò per la foresta che costituiva la cornice dell’isola, una foresta tropicale piena di frutti e fiori e popolata da animali di ogni tipo che si davano il cambio tra giorno e notte; ben presto si ritrovò alle porte della città: un grande portone di legno antico aperto ai visitatori, recava un’incisione, forse il nome della cittadina, ma era troppo vecchio e impolverato perché si potesse leggere bene.
    Non appena entrò, notò con piacere che un’insenatura naturale dell’isola fungeva da porto e che questo recava numerosissime imbarcazioni di ogni genere, da quelle più maltenute a quelle scintillanti che profumavano di nuovo: cominciò a passarle in rassegna una per una cercando quella che sarebbe diventata la sua nave personale con la quale avrebbe intrapreso il viaggio della sua vita.
    -Questa è troppo piccola, sembra la scialuppa che ho usato per arrivare qua, quest’altra è troppo grande, non riuscirei mai a rubarla senza farmi scoprire, questa invece…è rosa!Lasciamo perdere.-
    Passò quindi davanti alla migliore: Tra le tante navi ormeggiate una caravella attirò la sua attenzione: era di un legno molto scuro, quasi nero, portava dei fregi orientali e dorati lungo tutto il parapetto e a prua aveva una polena raffigurante una donna, non sapevano dire con certezza se si trattasse di una donna o di una sirena, era sicuramente una figura femminile.
    Sul fianco destro recava il suo nome dipinto in color oro come le decorazioni: "Cartereo Isides" , un nome strano, ma suonava bene per una piccola nave come quella, aveva due vele quadrate di colore bianco e una triangolare nera, nel complesso una gran bella imbarcazione, doveva essere sua.
    Estasiato da tale visione, si accorse solo dopo di avere accanto una ragazza, a occhio e croce doveva essere di poco più grande di lui e stava guardando quello che guardava lui con la stessa espressione meravigliata.
    -Oddio!Non sarà mica la padrona della caravella!Si sarà accorta che stavo adocchiando le navi ormeggiate per rubarne una?Ma no, che vado a pensare?Non credo che una ragazzina come lei possieda una cosa come questa, non sarebbe assolutamente in grado di maneggiarla e poi che motivo avrebbe di guardarla in quella maniera, se fosse sua non dovrebbe eccitarsi ogni volta che la fissa…-
    Distolse lo sguardo anche dalla ragazza e si allontanò tirando un sospiro di sollievo, per fortuna non era stato smascherato.
    Ora veniva la parte difficile: entrare nella locanda e cercare di scoprire chi fosse il vero proprietario della Cartereo Isides, sempre restando in anonimato; entrò dalla piccola porta a battenti e si ritrovò di colpo in una sala interamente costruita in legno, piena di uomini sporchi e puzzolenti che tracannavano alcolici di ogni genere mentre facevano un disperato filo alle cameriere che tuttavia sembravano gradire le avances.
    -Che schifo, qui ci sarebbe bisogno di una mietitura…_
    Fece qualche passo in avanti e un vecchio grasso e ubriaco caracollò ai suoi piedi perdendo i sensi, subito si levarono grida di eccitazione, l’avvenimento doveva essere forse il risultato di qualche sfida assurda tipo “vince chi beve di più” o roba simile, tante volte River aveva visto gente come quella, ma li aveva sempre malmenati per evitare attacchi alla nave paterna, ora se li trovava lì davanti peggio che mai nel loro fare privo di civiltà, il primo istinto fu di alzare le mani e scatenare una rissa, ma poi rammentò la parola chiave “discrezione”, e calmò la rabbia che sentiva crescere, avanzando verso il capo barista.
    Il suo modo di ragionare era freddo e calcolatore, maturo se così si può dire, ma il suo aspetto era quello di un ragazzino di media statura con l’aria spensierata tipica dei giovani di quell’età, sul suo aspetto si sarebbe giocata l’intera missione, appoggiò entrambe le mani sul bancone e fissò con occhi lucidi l’uomo che stava pulendo i bicchieri davanti a lui:
    <<devi dire qualcosa ragazzino?Perchè se non hai niente da fare qui è meglio che te ne vada, non voglio guai nel locale e se i marine di pattuglia dovessero scoprire un bambino in un bar per ubriaconi passerei dei problemi…>>
    Disse con aria seccata senza nemmeno guardare in faccia il neo-pirata che proseguì nella sua farsa sperando che il piano andasse a buon fine.
    <<beh, si signore, devo dirle qualcosa, ma lo sa che quel galeone parcheggiato qua fuori è proprio bello?>>
    <<le imbarcazioni si ormeggiano, non si parcheggiano, e poi di quale galeone stai parlando?Al porto al massimo è permesso ancorare delle caravelle, di navi grandi proprio non ce ne sono.>>
    La domanda falsamente posta male lo aveva incuriosito, appoggiò il bicchiere e socchiuse le palpebre scrutando il viso di River che si sforzava di apparire innocente quanto più possibile.
    <<ma si, si come vuole, rimane il fatto che quella caramella è proprio fantastica!>>
    <<cerca di non spazientirmi, ho detto C-A-R-A-V-E-L-L-A non caramella, e ti ripeto che devi specificarmi di quale parli, ce ne saranno una trentina ormeggiate al porto, mi dici come faccio a riconoscerla se non me la descrivi?!>>
    -Che allocco, ci è caduto in pieno, se insisto ancora un po’ mi dirà il proprietario della caravella senza nemmeno il bisogno che glielo chieda esplicitamente…-
    Pensava il giovane che si trovava perfettamente calzato nel suo ruolo.
    <<parlo di quella nave tutta nera con i disegni gialli e una femmina davanti>>
    Disse con gli occhi che gli scintillavano per la falsa eccitazione.
    <<dunque, nera, rifiniture gialle e polena con scultura femminile…per caso su un lato aveva scritto “Cartereo Isides”?>>
    <<si, proprio quella!!E’ bella vero?Magari avessi io un giocattolo così, montandoci delle ali potrebbe pure volare vero?E se attacco dei palloncini alle vele navigherà a pelo dell’acqua, no?Forse sarebbe stata più bella senza quella figura davanti, anzi, forse se fosse stata rossa sarebbe stata più bella, non crede??>>
    -Questo è il colpo finale, dopo una sfilza di domande simile, anche un santo perderebbe la pazienza, ora dovrebbe spedirmi direttamente dal proprietario-
    <<ma quanto chiacchieri??I tuoi genitori non ti hanno insegnato che non si deve intontire la gente in questa maniera?Accidenti che razza di gioventù sta crescendo!Senti, lo vedi quel signore laggiù?>>
    Indicò un uomo sulla quarantina con dei lunghi capelli neri che stava seduto a un tavolo da solo a fissare un boccale di birra mezzo vuoto.
    <<quello è il proprietario della nave, vai a seccare lui, io qui ho da fare!>>
    Senza aspettare la risposta di River, il barista tornò ai suoi impegni, felice di essersi liberato di quel “bambino così pesante”.
    Il più era fatto, ora conosceva il padrone della Cartereo Isides, e gli rimaneva solo di fare la sua conoscenza e tenerlo d’occhio fino a notte fonda per poi tagliare le corde che saldavano la caravella al porto e prende il largo per iniziare la sua nuova vita.

    New!River aveva ottenuto ciò che desiderava, aveva scoperto chi era il padrone della nave ormeggiata e non gli rimaneva altro che compiere la missione nottetempo.
    Tornò dal signore dall'aria truce al bancone e, fissandolo nelle pupille in modo insistente.
    -Spero che non mi abbia scoperto, se avesse qualche sospetto nei miei confronti rischierei grosso.
    Pensò River abbassando lo sguardo e cercando di trattenere l'irrefrenabile voglia di picchiarsi la fronte con i pugni.
    Per sua fortuna il padrone del bar non sospettò niente di niente e tornò all'asciugatura con maggiore lena, sotto sotto sperava che quello strambo ragazzino sparisse dalla sua vista il prima possibile; dal canto suo River non poté fare a meno di desiderare di andarsene immediatamente per non insospettire eccessivamente i presenti, tuttavia gli serviva ancora un'informazione, era ancora molto presto e doveva trovare un posto dove passare la giornata.
    Stavolta doveva essere molto più controllato, non poteva rischiare ancora.
    -Senti signore, per caso conosci un bel posto dove dormire?La mia mamma è fuori per lavoro e arriverà solo stasera molto tardi, nel frattempo mi ha pregato di trovarmi una locanda, prendere una stanza ed aspettarla fino al suo ritorno.
    Un largo sorriso si stampò sul volto dell'uomo, finalmente intravedeva una speranza di liberarsi di quel bambino petulante.
    -Appena fuori di qui gira a destra, entra nel vicolo accanto a questo bar e prosegui sempre dritto, in fondo alla strada sulla sinistra troverai una locanda chiamata “Versailles”, è un po' cara ma il gestore è un mio grande amico, non posso che mandarti da lui.
    -Grazie signore, adesso me ne vado da questo suo amico, speriamo che sia più simpatico di lei, anche se devo ammettere che la storia delle caramelle era carina.
    Sentì lo sguardo dell'uomo penetrargli attraverso il corpo, aveva decisamente esaurito la sua pazienza ed era il caso di lasciare quel luogo.
    Si girò e uscendo pensò divertito:
    -Che stupido, farsi mettere nel sacco così da un bambino, ma d'altra parte è normale, in questa bettola non possono che esserci persone di bassa qualità.

    Il sole stava tramontando, una leggera brezza si era alzata e la città sembrava vuota, l'ora della cena si avvicinava e tutti erano rientrati nelle proprie abitazioni.
    River non aveva veramente intenzione di recarsi alla locanda, la sua era una domanda per uscire da quel posto senza dare troppo nell'occhio; passeggiava da solo per la città portuale e le uniche persone insieme a lui erano alcuni barboni sdraiati nei vicoli bui.
    Lui odiava i vagabondi, trovava senza senso il fatto che un uomo dovesse sprecare la sua vita sperando nell'elemosina del prossimo, forse questo suo giudizio severo era da imputare al suo carattere orgoglioso, odiava chiedere aiuto e l'elemosina era vista da River come l'apoteosi del servilismo dell'uomo al prossimo.
    Non degnava di uno sguardo tutti quelli che incrociava nelle stradine, non udiva neanche le loro preghiere, proseguiva per la sua via senza curarsene.
    Decise di recarsi nei pressi della locanda “Versailles” per dare un'occhiata, voleva proprio vedere se fosse di aspetto simile alla bettola di prima perché gestita da una persona simile al burbero padrone.
    Mentre camminava a passi lenti verso la meta sentì che qualcuno lo stava seguendo, doveva essere un pedinatore inesperto perché produceva dei rumori fin troppo marcati muovendosi, probabilmente si trattava di un poveraccio in cerca di qualche soldo.
    Purtroppo non poteva sapere nulla dell'opinione che aveva River nei confronti di quelli come lui, e il fatto che il ragazzino lo avesse sentito decisamente non giocò a suo favore.
    Non appena girò un angolo, il neo-pirata si mise con la schiena contro il muro, pronto a cogliere di sorpresa chiunque lo stesse seguendo.
    Imprudentemente la figura fece un passo di troppo e si scoprì all'attacco di River che non si fece pregare prima di aggredirlo.
    Estrasse un pugnale nascosto all'interno del calzino destro e lo puntò alla gola del malcapitato che non poté fare altro che fermarsi per non farsi tagliare la gola.
    Gli occhi del ragazzo bruciavano d'ira, erano completamente spalancati e la sua voce cambio improvvisamente:
    -Dimmi immediatamente chi diavolo sei e perchè mi stavi seguendo!Bada a quello che dirai, se non mi darai una risposta convincente ti trancerò la carotide, a te la scelta.
    Lo straniero sentì lo sguardo infuocato di River entrargli dalla nuca e si sentì come congelato dal terrore, eppure era solo un bambino, o almeno così appariva esternamente.
    -Mi chiamo Doyle, mi manda il gestore della locanda davanti al porto.
    -Quel vecchio orso, che abbia sospettato qualcosa su di me?In effetti è strano che uno della mia età sia interessato alle navi, ma sono stato attentissimo ad apparire il più infantile possibile. Che abbia esagerato perfino nella recita?
    Pensò mentre premeva la lama del coltello sul collo dell'inseguitore, che dalla voce era intuibile fosse un uomo maturo.
    -Che ti ha detto?
    Chiese in modo perentorio aumentando la pressione del pugnale fino a far uscire una piccola goccia di sangue poco sotto il pomo d'Adamo di Doyle.



    work in progress... postate i vostri giudizi :)

    Edited by ¬Kermit - 9/6/2008, 00:24
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    9,756
    Sclerosi
    0
    Location
    Dal luogo dove si radunano i Cavalieri del Roncisvalle

    Status
    Offline
    io il mio l'ho espresso su msn, e devo dire che mi piace :P
     
    Top
    .
  3. .Infected
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    mi piace :sisi: belle le descrizioni dei paesaggi ed altro continua :asd:

    P.S. sono sbardo/extasy.. ciao xD
     
    Top
    .
  4. »Kimimaro™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    hey grazie a tutti e due :-12:

    ogni sera, scuola permettendo (w il natale) andrò avanti di una paginetta, sono contento che vi piaccia :pwn:
     
    Top
    .
  5. -Knives
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    devo dire che mi piace!:sese:
    spero di poter leggere presto il seguito!!
     
    Top
    .
  6. Silke
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Molto molto carino, complimenti ^__^...
    Avrei un consiglio da darti, se ti va di sentirlo fammi sapere ^^.
    P.S. Complimenti ancora!
     
    Top
    .
  7. »Kimimaro™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    ogni consiglio è bene accetto :sese:

    e grazie ancora dei complimenti, tra qualche minuto comincio a scrivere un'altra parte ;)
     
    Top
    .
  8. Silke
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    E' un consiglio molto semplice, non cambiare tempi verbali... nel capitolo 1 infatti passi dall'imperfetto al pasato remoto e poi di nuovo all'imperfetto.
    Cambiare i tempi verbali cambia il ritmo della narrazione, quindi mantenedoli costanti si rende tutto + scorrevole ^_^
     
    Top
    .
  9. »Kimimaro™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    vero sisi, ci starò + attento
     
    Top
    .
  10. »Kimimaro™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    aggiunta un'altra parte, vicino alla scritta rossa "New!", oggi ho scritto poco perchè ero impegnatissimo a litigare su msn con la mia ex uff...
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    9,756
    Sclerosi
    0
    Location
    Dal luogo dove si radunano i Cavalieri del Roncisvalle

    Status
    Offline
    apparte alcune piccole inesattezze dovute alla pesunta fretta e distrazione con cui è stata scritta, una parte è molto lolla XDXDXD
    CARAVELLLA NON CARAMELLA XDXDXD
     
    Top
    .
  12. »Kimimaro™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    sapevo ti sarebbe piaciuta XD

    beh le disattenzioni sono state pure troppe, bah, che gente che gira....(mi riferisco alla ex, non a Sary, non oserei mai XD)
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    sensitive what.

    Group
    Member
    Posts
    6,960
    Sclerosi
    0
    Location

    Status
    Offline
    Ecco la terribile mimi che arriva commentare :UHUH:
    Allora, sei bravo a scrivere e trovare parole diverse dal solito e descrivi senza tanti giri di parole.
    L'unica pecca secondo me è l'uso delle virgole. Se la rileggi ti accorgi che ce ne sono alcune che proprio non stanno. Metti un punto, i due punti o una relativa piuttosto! Non sempre, ovvio, ma spesso.
    Detto questo continua così che non sei affatto male! X3
    I miei consigli non li dò perchè io sono perfetta (anzi) ma perchè sono le stesse cose che mi ripeto sempre quando scrivo XD
     
    Top
    .
  14. »Kimimaro™
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    aggiornato ;) come sempre la parte nuova è dopo la scritta "New!!" in rosso.
     
    Top
    .
13 replies since 18/12/2007, 00:25   388 views
  Share  
.